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PostHeaderIcon Opinioni&Idee

PostHeaderIcon FT8, parere uno

Sono un radioamatore, uno dei tanti dotato dei 100 watt canonici ed una verticale multibanda posta su un terrazzino di 3x2 metri.

Ho fatto (e faccio) attività radio al meglio delle mie possibilità e da questo ne ho tratto (e ne traggo) delle soddisfazioni. Per mia scelta faccio quasi esclusivamente modi digitali (da ormai quasi 30 anni), compreso il tanto vituperato FT8. Non entro nella stucchevole querelle tra i pro ed i contro, non mi interessa e non ho tempo. Tuttavia mi dispiace che questo andazzo ha generato una nuova classe di reietti, una sorta di nuovi parìa della frequenza. Vedo spesso, e me ne dispiace, che dai regolamenti di molti contest e diplomi, non ultimo lo IAC o i Trofei ARI, è stato eliminato (o fortemente penalizzato) l'FT8 e questo con una generica motivazione di "incentivare l'uso di altri modi". Da ultimo anche il Diploma Cota, credo in una sorta di spinta "protezionistica" visto che non ne conosco le motivazioni, ha addirittura "eliminato" tout court i modi digitali dal regolamento. Concordo che ogni staff ha la possibilità di decidere come meglio crede circa i regolamenti ma mi dispiace essere stato relegato ai margini della società radioamatoriale solo perché "quello fa l'FT8"...se proprio si vuole dare sfogo a questa idiosincrasia verso FT8 e compagnia si crei una categoria a parte o si dimezzi il punteggio conseguito in questi modi oppure...oppure...il modo si trova. Naturalmente il risultato è stato che continuerò a fare radio ma non in quelle attività che escludono i modi digitali con carenza di motivazioni. O la motivazione sta nel fatto che molti DXer di fama dalle grandi antenne ed ancor più grandi amplificatori si sentono insidiati da chi ha la verticale sul tezzazzino...ma questa è una malignità di cui chiedo scusa immediatamente...

Tanto mi sento di esternare.

'73 a tutti de Nino, IW8PQ

 

PostHeaderIcon FT8, parere due

Caro Gabriele

Vorrei esprimermi sul FT8, forse non ne senti la necessità e ne avrai fin sopra i capelli di questa diatriba, io non aggiungo niente di nuovo sull’argomento, vorrei esternare le mie sensazioni.

Attualmente nel vivere quotidiano per qualsiasi necessità non di carattere alimentare ci affidiamo a grandi gruppi economici che nell’ottica dei grandi numeri sfornano prodotti standardizzati e in grande quantità; nelle nostre scelte siamo condizionati e non potremmo far in altro modo, a scegliere tra prodotti già scelti e immessi sul mercato, ci si sente liberi di scegliere, un modo subdolo di sentirci liberi ma non lo siamo, oltretutto siamo costretti a guardare anche ai nostri portafogli così limitiamo i nostri desideri. Se invece sei veramente intenzionato ad avere intorno a te cose che veramente rispecchiano la tua personalità ti affidi ad un artigiano e triplicando le spese potrai circondarti di cose che oltre a soddisfarti riflettono la tua personalità. Tutto questo preambolo per far capire cosa penso del ft8, non lo discrimino ma penso che sia il modo per unificarsi ad una regola molto moderna di fare radio, rapido asettico e tecnologico, che denota il modo odierno di comunicare, ma se vuoi trovare il fascino  intrinseco del collegamento, devi metterci il sentimento, ogni QSO deve lasciarti la sensazione di umanità che c’è nel tuo corrispondente, e non può essere asettico: purtroppo tali sentimenti  si stanno perdendo e nella frenesia attuale valgono i risultati fatti in fretta e con freddezza. Ben venga la novità tecnologica motore dell’era moderna ma fin quando mi sarà possibile nei qso cercherò sempre di trasmettere il "fascino" che si prova ad ascoltare una persona contagiata dal mio stesso hobby. Scusa il tedio, ti ringrazio di avermi letto e dedicato del tempo.

73 Mario, IK5OJB

 

PostHeaderIcon Kids Day, i miei leciti dubbi

Caro Direttore di RR e Vicepresidente ARI,

ho letto con attenzione l'articolo di IU3KIE a pagina 71 del numero di settembre un paio di volte prima di decidermi a scrivere questa e-mail.

Nell'articolo viene presentata una iniziativa promossa ed incentivata anche da IN3EYI Consigliere Nazionale e attivo promotore dello Yota Italia. Ad una prima lettura dell'articolo, da radioamatore e papà di due bimbi di 5 e 8 anni, mi sono detto "cavolo che occasione che mi sono perso!" poi riflettendo ho realizzato che in Italia sarebbe impossibile per chi non ha superato l'esame radioamatoriale poter trasmettere ed utilizzare i nostri apparati (eccezione fatta nelle scuole per le attività riconosciute ovviamente all'interno di un preciso progetto scolastico). Vedere un membro del Direttivo Nazionale partecipare attivamente è però per un socio come me una Garanzia di fattibilità.

Quello che non comprendo e che le chiedo in questo caso è se il fatto che un evento sia lanciato e promosso dalla IARU Internazionale e dalla ARRL basti per renderlo lecito anche in Italia o comunque fattibile da noi Soci ARI. Se così fosse sicuramente la prossima volta sarò in aria con Paolo, ma se come temo in realtà questa iniziativa va a cozzare con le leggi che ci regolamentano ritengo che la pubblicazione dell'articolo e il conseguente avallo del Direttivo Nazionale a questa attività sia quanto meno sconveniente oltre che fuori luogo.  Se così fosse tutto l'impegno che ARI mette nel promuovere e validare il Servizio Radioamatoriale in Italia non può essere minato da comportamenti "leggeri" dei soci e ancor peggio da rappresentanti del Direttivo: altrimenti sì, come oramai molti pensano, piano piano lo stiamo trasformando in un semplice hobby (ed anche in questo caso le leggi andrebbero comunque rispettate).

Spero vivamente che il Kids-Radio Day sia stato autorizzato a livello ministeriale e che la mia sensazione sia stata solo frutto di una mia personale ignoranza in materia e non di superficialità di chi ha partecipato e scritto l'articolo.

Attendendo una sua certa risposta e la saluto

73 de Luca, IN3HUU



Grazie Luca per la tua e-mail che, come d'abitudine pubblichiamo ben volentieri su questa pagina. Sono certo che il consigliere Faraglia, coordinatore nazionale di ARI Radio Club, tornerà sull'argomento in una delle prossime sue rubriche e ti esporrà il suo punto di vista. 

Gabriele, I2VGW

 

PostHeaderIcon Grazie per RR "multitasking"

Desidero ringraziare per la RadioRivista via e-mail, così posso leggere le novità, visto che sono non vedente.
Ancora grazie mille e un cordiale 73.

Renato Canton

 

PostHeaderIcon Riflettendo sugli OM che ci sono

Non quella che ci consente di effettuare inaspettati QSO, bensì una semplice riflessione che vuol essere anche un momento di relax, di semplice lettura. Chissà, forse anche per riflettere.

Dagli Anni Sessanta a buona parte degli Anni Ottanta le VHF (molto di meno in altre bande) pullulavano di QSO e un numero incredibile di OM si divertiva a sperimentare e ad autocostruire, quantomeno ad assemblare basette su basette. In rapporto molto pochi, invece, erano gli SWL.

E' vero che siamo passati da un secolo all'altro; è vero che sono passati diversi decenni ma oggi le cose sono veramente cambiate radicalmente.

E se ne accorge maggiormente chi per vari motivi è stato distante dalle radio come attività per un po' di anni. Ripreso in mano tutto ci si trova di fronte a tante novità che non è detto che siano proprio tutte belle.

Ecco allora la necessità dell'aiuto di altri per mettersi in carreggiata e di rimettersi a studiare e a capire come ci si comporta oggi.

E se sbagli, sei - fortunatamente solo per qualcuno - un uomo da crocifiggere e magari da insultare. Non invece che dalla sua esperienza ti arrivino dei suggerimenti, degli insegnamenti.

L'importante è fare il QSO, collegare la stazione magari rara o in ogni caso approfittare del momento di buona propagazione per arricchire il proprio quaderno di stazione (naturalmente computerizzato).


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