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PostHeaderIcon L'editoriale di Dicembre 2017

L'ultimo saluto al Presidente
Mario Ambrosi, I2MQP

di Vincenzo Favata, IT9IZY*

Con la dipartita di Mario I2MQP, non è solo venuto meno improvvisamente l’attuale Presidente dell’ARI, è scomparsa, invero, la figura di un radioamatore molto noto che ha contribuito, da protagonista, allo sviluppo dell’Associazione Radioamatori Italiani e del radiantismo in generale negli ultimi quattro decenni.
Riconosciuto da tutti come un “pilastro” dell’ARI ha sofferto dei travagli che hanno percorso la sua associazione  ed egli stesso con una notevole forza d’animo e nel pieno rispetto delle regole contenute nel nostro Statuto, in più di un'occasione a fronte di attacchi personali ha preferito percorrere serenamente  la via dell’attesa e della composizione che quella giudiziaria.
Il rispetto dello Statuto ARI per il nostro Presidente Ambrosi non si riduceva alla semplice applicazione delle sue norme; era solito, infatti,  esortare, nel corso delle sedute del Consiglio Direttivo Nazionale, i suoi interlocutori ad attuare pienamente lo Statuto con programmi di azione sociale concreti ed immediatamente operativi.
Auspicava la diffusione della conoscenza delle norme statutarie, convinto che senza conoscenza non vi può essere adesione consapevole ed ha operato concretamente per diffondere tra i soci la stesura aggiornata del nostro atto costitutivo.
Per porre fine o almeno per limitare notevolmente le critiche sterili, poste in essere solo per fomentare ed incrementare una litigiosità interessata, nonché per ristabilire la credibilità dell’ARI, ha scelto la fermezza nell’applicazione delle norme statutarie, comprese quelle più severe, ed ha tracciato l’unica strada percorribile, cioè quella scevra da compromessi nei confronti dell’uno ovvero dell’altro socio.
In tal modo ha posto le nuove basi dell’associazione su un terreno sgombro dalle  polemiche e dagli attacchi che avevano cercato di offuscare la moralità della quasi totalità dei soci e dei dirigenti ARI.


Ha reso un grande servizio all’associazione, ha messo i soci nelle condizioni di rivolgere verso l’ARI uno sguardo sereno, rispettoso e li ha resi consapevoli di appartenere ad un’associazione forte delle ineguagliate ed antiche tradizioni prestigiose, che guarda al futuro con fiducia consapevole delle proprie doti e dei mezzi di cui dispone.
La sua opera è stata (e rimane per tutti noi) improntata al mantenimento del buon nome dell’ARI nella consapevolezza che l’onorabilità dell'associazione viene prima di tutto e non può essere posta sullo stesso piano dell’interesse del singolo socio ovvero di gruppi più o meno vasti.
La sua attività in seno all’ARI era rivolta all’interesse di una collettività ampia invece che ad una stretta minoranza, al benessere associativo, allo sviluppo del dibattito interno, inteso come il prodotto di una stagione sociale positiva.
Mi preme sottolineare, anche se può apparire superfluo, che non siamo di fronte ad una presentazione dell’uomo e del radioamatore assolutamente idealizzata, che sembra ignorare i  pregressi problemi associativi, ma ad una vera e propria verifica postuma del recente operato del Presidente Ambrosi, tracciata con serenità  e che, per ovvi motivi, non può tener conto di tutti i fatti e le circostanze particolari che hanno interessato la sua figura, nei vari incarichi ricoperti nel tempo, a causa della lunga permanenza negli organi associativi.
Il patrimonio di cultura radiantistica e di esperienza posseduto da Mario Ambrosi rappresenta virtualmente il modello ideologico da seguire in contrapposizione agli estremisti  di vario genere che avrebbero certamente portato l’ARI ad affrontare con meno probabilità di successo e con mezzi ridotti l’evolversi dei tempi.
Dopo le ultime elezioni  dei vertici ARI, ho avuto l’occasione di frequentare personalmente Mario ed ho subito riconosciuto in Lui lo spirito originale  del  radiantismo; è stata un’amicizia vera nel nome della passione comune e dell’apertura nei confronti degli altri radioamatori.
Mario ha lasciato una grande eredità di idee e l’entusiasmo di chi non si arrende alle prime difficoltà.
Ricordare l’uomo e radioamatore Ambrosi non è facile, troppi ricordi recentissimi e toccanti, diverse cose particolari che affiorano, tante immagini passate, come la sua pagina web, letta tanti anni or sono e della quale ricordo con particolare affetto nostalgico il racconto degli inizi della passione per la radio con l’ascolto del satellite Sputnik; così come vengono alla mente alcuni argomenti contenuti negli innumerevoli articoli pubblicati su RadioRivista, compresi quelli di “Don DX” (occasione scanzonata per “richiami particolari” ai “guastatori dell’etere”).
Ovviamente queste mie nostalgie giovanili sono ricordi personalissimi e vengono menzionati  solo per il  particolare interesse destato nell’allora neofita appassionato di radio, senza nulla togliere alla grande produzione di articoli e libri sul radiantismo che recano la firma di Mario Ambrosi che andrebbero menzionati singolarmente e che identificano lo spessore dell’uomo e del radioamatore (dal 1975 OM, circa 300.000 qso, oltre 400 Paesi lavorati, innumerevoli diplomi, Top Honor Roll, 9 bande DXCC ed altro ancora).
Orbene, di tutto ciò dobbiamo farne tesoro, dobbiamo adeguare la nostra associazione alle esigenze future ed al contempo valorizzare lo Statuto vigente che è il contenitore delle regole vergate per una convivenza associativa secondo i principi ispiratori del radioamatore ideale, corretto ed animato da principi di lealtà, così come auspicava Mario I2MQP.
Mi permetto di ricordare alcuni insegnamenti significativi lasciati in eredità da Mario I2MQP quali la ricerca dell’unicità degli intenti, l’unione tra tutti i soci, la bonaria composizione delle divergenze e la fermezza nell'esecuzione delle decisioni adottate.
Mario MQP lascia l’associazione in buone condizioni economiche, con dipendenti che lavorano con serenità e nel pieno rispetto reciproco, con un numero di soci che supera le 12.000 unità, con diffusione su tutto il territorio nazionale, con un Consiglio Direttivo coeso che agisce all’unisono nel rispetto della dialettica preventiva e dell’opinione dei singoli e con rapporti costruttivi con gli organi associativi periferici, improntati al dialogo costruttivo ed al rispetto reciproco.
Le superiori riflessioni, poste in essere in un'occasione non piacevole, appaiono oltremodo opportune per onorare pienamente Mario Ambrosi che ha cercato con forza, durante il suo mandato presidenziale, l’unità associativa ed il vero spirito radiantistico al solo fine di rendere più prestigiosa e più grande la nostra associazione.
Sempre nell’ottica di ricordare l’instancabile passione e lo spirito di servizio con cui Mario ha servito l’ARI nel disimpegno delle sue funzioni, auspico, anche perché siamo in prossimità dell’Assemblea Ordnaria, il futuro coinvolgimento di tutti per attuare le linee guida tracciate da MQP nel rispetto delle esigenze collegate al corretto adempimento degli impegni istituzionali della nostra associazione.
E’ il minimo che possiamo fare nel ricordo di Ambrosi che sapeva organizzare pragmaticamente il lavoro del CDN forte di un’esperienza affinata dai lunghi trascorsi associativi.
Pertanto, dobbiamo, con ferma decisione, mantenere sempre aperto un dialogo costruttivo  tra le varie “anime” dell’associazione.
L’inaspettato vuoto lasciato da Mario - che si è speso sino alla fine dei suoi giorni per l’ARI  e che lascia un compito non facile a chi rimane - potrà essere superato con l’apporto consapevole di tutti al fine di mantenere il prestigio e la prosperità dell’ARI.


* Segretario Generale dell'ARI