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PostHeaderIcon L'Editoriale di giugno 2019

Il DX? Magnifico.
Se onesto ancor meglio
Gabriele Villa, I2VGW



Il DX in primo piano. Padrone, per una volta, della copertina  di RadioRivista e raccontato nelle prime pagine che sfoglierete. Il più amato dagli italiani il DX? Francamente sondaggi che abbiano posto questa precisa domanda alla popolazione radioamatoriale del nostro Paese non credo siano stati fatti ma è fuor di dubbio che al DX si dedichino con passione anche le nuove generazioni di questa nostra variegata popolazione. Insomma, sono e siamo in tanti. E' quasi inutile, infatti che io faccia outing ma lo faccio ugualmente: questa copertina fa piacere innanzitutto a me, non tanto e non solo come direttore di RR ma come dxer . Sono stato piacevolmente rapito dal Dx fin da quando, come SWL, ascoltavo i Dx degli altri e fra gli altri.


C'è qualcosa di magico e di particolarmente intrigante in questo segmento della nostra passione che mi ha sempre attirato. Anche e persino nei periodi, come quelli lunghissimi che stiamo vivendo, di propagazione scarsissima. Mi ha sempre attirato il Dx sia come spedizioniere (il mio libro "La Radio in Valigia" ritengo sia la miglior testimonianza) sia quando, durante scampoli di ore libere, giornate di vacanza o lunghi notti insonni, sempre con un thermos di caffè a farmi compagnia nello shack, sono rimasto in ascolto, facendo girare e rigirare il VFO per puntare un determinato Country e cercare di acchiapparlo per metterlo nel carnet dei miei new one assoluti o di banda e/o modo. Il Dx, dunque. Fatto, sviluppato e rinvigorito dai passaparola dai bollettini ad hoc (il "Daily Dx" dell'amico Bernie, W3UR, è stato sempre il top di gamma per me fin dai tempi antichi, e l'italianissimo 425 DX non è stato mai da meno, migliorando negli anni grazie all'impegno di un team eccellente) e oggi anche dai vari social. Già, i social, i forum e i vari altoparlanti internettiani. Notizie di call sign on air che rimbalzano da un capo all'altro del pianeta in tempo reale per far felice chi aspetta in agguato qualcosa o qualcuno che gli permetta di avanzare nella classifica dei cannonieri del DXCC. Notizie però, spesso proprio per colpa dei vari Forum, contraddittorie o addirittura false. Perché un conto è la DXpedition che tanto aspettavamo che all'ultim'ora viene annullata per ragioni logistiche, meteorologiche o di sicurezza, e un conto sono le vere proprie fake news diffuse non si sa bene a quale scopo da qualche deficiente, senza fissa radiantistica dimora, solo per accendere gli animi e mettere in agitazione chi non va a controllare le fonti più attendibili e sicure. A questo proposito mi corre l'obbligo di invitarvi alla lettura, in questo nostro Speciale Dx, del "Caso Macedonia del  Nord", così puntualmente ricostruito della pagine che seguono da un altro appassionato dxer come Mauro, I1JQJ.


Macedonia del Nord secondo alcuni da considerarsi un nuovo Country, secondo altri assolutamente no. La verità non sta nel mezzo perché quando si lavora un Country non si può stare nel mezzo (della serie: il Country o è veramente un Country oppure è soltanto parte di un altro Country o è addirittura una bufala) ma la vera verità, come è spiegato bene nell'articolo che mi ha offerto lo spunto per questo editoriale, è che la Macedonia, che sia del Nord o del Sud, è tutta una Macedonia. O, meglio, è la stessa Macedonia anche se in base agli accordi internazionali del giugno 2018  è stata ribattezzata Republika Severna Makedonija che, tradotto, significa Macedonia del Nord. Quindi è lo stesso Country. O se preferite dirla tecnicamente, secondo le modalità imposte dagli accrediti per il DXCC la stessa Entity/Country che sul record sheet che accompagna le QSL va indicata come North Macedonia. The Topfakeid shipping is the fastest for a fake id website. The staff makes your id in a robust manufacturing way and creates a free clone to provide you with a scannable fake id.

Non esiste in questo caso, un Sud che rappresenti un Paese differente. Questo è rigore, ortodossia da DXer serio e motivato e non occorre tornare indietro con il pensiero e con i ricordi al famoso Principato di Seborga per elencare quanti cacciatori di Countries nuovi, da tutto il mondo si misero ad inseguire e a collegare quello scampolo di Liguria fino allora famoso solo per i ristoranti che offrivano coniglio alle olive taggiasche. Rigore ed ortodossia  mi portano dritti ad un altro articolo del nostro Speciale Dx, quello redatto da un altro amico, Paolo Zaffi, I4EWH, che difficilmente quando si butta nel pile-up non centra l'obbiettivo al primo colpo. Nella sua solita rubrica Paolo, e lo fa anche in questa occasione, sgancia spesso qualche granata della polemica e del dubbio nelle acque melmose di un certo sottobosco di DXers che il rigore e l'ortodossia non sanno nemmeno che cosa siano. Come dargli torto se molti di noi sappiamo bene che gente travolta da ansia da prestazione mette un puntino in mezzo ad un bel collegamento in 18 MHz per farlo diventare uno scoop in 160, infischiandosene dell'improbabile orario UTC in cui il QSO sarebbe avvenuto e che figura comunque sulla QSL. E che c'è anche gente che, remotizzata e remotizzandosi, centra , sempre e specialmente nelle bande basse, dei target pirotecnici che fanno sentire tapini noi che invece operiamo regolarmente dal nostro shack e ci sbucciamo le orecchie per acciuffare il più piccolo dei più piccoli segnalini. Ma che, diciamocelo, quando ci specchiamo nel nostro log possiamo andarne fieri.