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PostHeaderIcon L'Editoriale di settembre 2019

Nel segno della continuità
di Vincenzo Favata, IT9IZY


Nella qualità di nuovo Presidente dell’ARI desidero rivolgere un caloroso ringraziamento ai nuovi membri del CDN e a tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia nella mia persona. La carica insignita mi gratifica sul piano personale pur nella consapevolezza che gli oneri derivanti saranno gravosi; sarà necessario un utilizzo oculato delle risorse disponibili per una gestione efficiente e responsabile dell’Associazione.
Nell’assumere la Presidenza della nostra Associazione non posso non ricordare che nel corso del recente servizio reso ho avuto il piacere di approfondire le conoscenze di molti soci, si sono consolidate amicizie e non è mai mancata la stima di tutti i Consiglieri nazionali, dei Sindaci Nazionali e del Presidente Gabriele Villa I2VGW che ha retto,  con diligenza non comune, l’Associazione dopo la prematura scomparsa di Mario Ambrosi I2MQP.

Nell’adempimento delle mie funzioni saranno (perdonatemi la citazione frutto dei miei studi classici) “favoriti i molti invece che i pochi” per assicurare una gestione sociale uguale per tutti; al contempo, però “non saranno ignorati i meriti e le eccellenze”.

Ringrazio anche i Consiglieri del precedente CDN  e ritengo utile precisare che è sotto gli occhi di tutti il lavoro trasparente che è stato fatto negli ultimi anni per mantenere l’Associazione agli attuali livelli nei rapporti con le Istituzioni Pubbliche.

Il radiantismo odierno non è paragonabile a quello di trent’anni addietro, che possiamo ricordare senza tema di smentita come pieno d’entusiasmo e progetti  innovativi.

A prescindere dall’attuale crisi economica, che costringe i potenziali soci anche a tener conto del costo - seppur modesto - della quota sociale, la tecnologia attuale è talmente avanzata e si sviluppa  costantemente in tempi brevissimi, tali da rendere quasi sempre già superata la nostra attività sperimentale.

Nonostante le superiori problematiche, grazie all’impegno di tutti ed alla professionalità e competenza specifica di molti, il numero dei nostri soci si è mantenuto invariato, a differenza delle nostre consorelle europee che registrano un'emorragia sociale costante.

Oggi possiamo dare atto che al nostro interno v’è un miglior rapporto tra il centro e le periferie, frutto dello sforzo profuso per privilegiare e favorire una maggior autonomia regionale nei campi d’interesse, scelti negli ambiti periferici di riferimento.

Concludo questo mio primo editoriale da Presidente con l’augurio di mantenere e migliorare,  con il sostegno di tuti gli Organi sociali, i livelli raggiunti dalla nostra Associazione.

Vincenzo Favata, IT9IZY
Presidente ARI