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PostHeaderIcon Apparati/Accessori

PostHeaderIcon Filtri anti-TVI con tanto di "istruzioni per l'uso"

di Lorenzo Neri, IK5WXA

Premessa

Trascorso poco più di un mese dall'installazione sul tetto della mia loop magnetica autocostruita, mi viene segnalato da un vicino che probabilmente creo disturbi alla ricezione della televisione.

Possibile? Operavo prevalentemente sulla banda dei 14 MHz, saltuariamente sui 18 MHz, più in alto le bande sono state quasi sempre chiuse, con potenze non eccedenti i 40-50 W. Sul mio impianto Tv non creavo disturbi, mentre il mio vicino ha un impianto nuovo installato qualche anno fa e io non rifacevo attività sulle bande HF da alcuni anni.

Ho pensato da subito a un problema di intermodulazione nell'amplificatore d'antenna Tv dovuto probabilmente allo scarso filtraggio. Dopotutto il ricetrasmettitore che uso è lo stesso che utilizzavo anche prima, quando operavo con una verticale e 100 W e nessun vicino mi segnalava problemi. E poi, con un'antenna selettiva come questa...

 

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tratto da RadioRivista 7-8/17 pag. 52-55

 

PostHeaderIcon Un palo carrellato (robusto ed efficiente): la genesi!

di Luciano Viola Feliciano, IZ7EVZ


Senti Lucìa, "nonostante i due tralicci che hai e quella torre di Babele laggiù nel campo (palo autoportante da 24 m) è mai possibile che ti devo vedè sempre su un tetto come un gatto?". Così un paio di mesi fa, mia moglie, esternò il suo disappunto nel vedermi sul tetto di casa a montare due piccole antenne V/UHF in verticale per il traffico locale. A dir il vero "la Tizia e il figlio", già in passato, partendo dalla considerazione che è  più "lucrativo" un commercialista vivo che uno morto, mi avevano regalato un bel 12 m Prosistel, completo di tutto ma si sa, che l'appetito vien mangiando e dopo quello ne è arrivato un altro e poi tre anni fa un autoportante da 24 m per le antenne delle bande basse e quella dei 472 kHz (ad onore della nuova banda appena concessa).

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tratto da RadioRivista 7-8/17 pag. 56-57

 

PostHeaderIcon Un VFO esterno, ma "universale" con Arduino

di Enrico Guindani, IZ2NXF


L'idea

Controllare il proprio ricetrasmettitore via computer attraverso un apposito software è pratica sempre più diffusa tra gli OM. La possibilità di avere tutti i comandi a portata di mano, anzi, di mouse, unitamente ai propri programmi di log e utility varie, risulta essere di grande comodità.
Gli smanettoni incalliti, tuttavia, avvertono la mancanza della manopolona di sintonia, così piacevole da ruotare e che offre un contatto molto più diretto col ricevitore, piuttosto che la rotellina del "topo" o la tastiera del Pc. E lo stesso discorso si può fare per i ricevitori SDR ed i loro software.

 

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tratto da RadioRivista 3/17 pag. 21

 

PostHeaderIcon Easy sistema di altoparlanti

di Franco Meraglia, IK7XJA


Il problema delle nostre radio è che, spesso, gli altoparlanti interni producono un suono piuttosto scarso, non tanto per la qualità del diffusore, quanto per la posizione spesso "sfortunata" dello stesso. Comprare gli altoparlanti della casa madre è spesso un piccolo salasso; costruirli è una tortura: a meno che non si disponga di un'officina specializzata, qualsiasi realizzazione sarà sempre di difficile integrazione nello shack. Dalle parole "integrazione nello shack" mi è venuta un'idea: perché non rendere l'altoparlante "parte" dello shack e non della radio? Voglio dire: perché oltre alle funzioni di mero "altoparlante" non gli assegniamo altre funzioni come, ad esempio, "sostenere" la radio? In questo modo qualsiasi realizzazione, anche artigianale, avrebbe un valore diverso...

 

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tratto da RadioRivista 3/17 pag. 20

 

PostHeaderIcon Filtro interdigitale per 1296 MHz

di Pierluigi Poggi, IW4BLG


Introduzione

Chi opera sulla banda dei 23 cm deve spesso difendersi da interferenze di altri servizi su frequenze adiacenti. I "diversamente giovani" come me, sicuramente ricorderanno il problema dei radar aeronautici che negli Anni '80 e '90, in alcune aree, imperversavano rendendo difficile la ricezione.
Ancor oggi però la situazione non è completamente risolta e problemi possono nascere (come nel mio caso ad esempio) per la banale vicinanza con una BTS di telefonia.
Come è possibile però che frequenze (900 e 1800 MHz) così apparentemente distanti provochino difficoltà operative a chi lavora a 1296 MHz?
La risposta sta nel tipo di front-end o primo stadio del ricevitore e nella larghezza di banda delle antenne.
Vediamo anzitutto il capitolo antenne: Yagi o paraboloidi che siano, sono sensibili anche a frequenze differenti da quelle di progetto. Misure su alcune in mia disponibilità hanno mostrato come di fatto siano paragonabili, in quanto ad efficienza, a un dipolo per le frequenze di telefonia. Se ci troviamo a 300 m da una normale BTS, significa portare all'ingresso del ricevitore potenze anche superiori ad 1 mW di segnali telefonici! Questo non agevola di certo il funzionamento lineare del primo stadio del ricevitore...

 

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tratto da RadioRivista 3/17 pag. 14

 
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