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PostHeaderIcon L'Editoriale di febbraio

Nuovi Radioamatori?
Dipende tutto da voi (e dai vostri contenuti)

Alessio Sacchi, IZ4EFN

Carissimi Soci, questo mese vorrei riflettere con voi su due temi particolarmente cari a me e a tutto il Consiglio Direttivo Nazionale: la forte necessità di sempre maggiori contributi per la nostra rivista e quanto questo possa influenzare, tra le altre cose, una rinascita della nostra categoria in Italia.

La rinnovata veste organizzativa di RadioRivista iniziata a gennaio è ben visibile, unitamente ad una crescente pianificazione e revisione dei contenuti, e, per quanto possibile, un proattivo allineamento al calendario degli impegni associativi e di settore. Questo lavoro è solo agli inizi, e sarà in continua evoluzione anche in funzione della vostra interazione con il Direttore I2KBD che mi auguro non farete mancare.



Il contenitore serve però a poco senza il contenuto. RadioRivista è una pubblicazione scientifica, e serve la vostra conoscenza della vostra passione ora più che mai: siamo tutti responsabili della categoria che vogliamo costruire attorno a noi, e abbiamo a disposizione uno strumento che raggiunge migliaia di Radioamatori che possono sfruttarlo per apprendere, migliorarsi, confrontarsi.


Come ho detto recentemente ad Anna Maria Caresta, giornalista di Radio-RAI che ha intervistato diversi colleghi realizzando un bellissimo ritratto del Radioamatore, siamo l'emblema della modernità per ciò che abbiamo fatto e per ciò che continuiamo a fare seguendo ogni evoluzione tecnologica. E' qui che, ragionando con i colleghi del CDN, spesso dico che i nostri articoli dovrebbero essere colorati come le piste da sci: bianche per i neofiti e via via più scure per gli esperti – a significare che Radioamatori si diventa.

Vi invito a contribuire a tutti i livelli: certamente portando i colleghi su qualche pista più ripida, magari chiarendo quali debbano essere le basi per poter comprendere e replicare un'esperienza. Ma vi invito ancora di più a scrivere per i neofiti, per quelli che si sono appena affacciati al nostro mondo e spesso non trovano vicino a loro un Elmer che gli mostri cose che spesso diamo per scontate.

Accordi come quello recentemente siglato con Amsat Italia vanno in questa direzione: parlare di più di Radioamatore via satellite senza dimenticarci che anche i nuovi OM/YL devono iniziare da un punto zero come molti di noi hanno fatto, magari 30 o 40 anni prima.

Allora chi è il nuovo OM/YL che avidamente ci legge? Ha mediamente 46 anni, spesso non conosceva l'ARI, le nostre Sezioni o altri Radioamatori prima di affrontare uno dei nostri corsi, ha una formazione scolastica e professionale diversificata. Quanti sono? Molti di più di quanti immaginiamo: alcune regioni contribuiscono anche fino a oltre 100 nuovi studenti ogni anno, che durante gli studi invernali potranno rimanere motivati leggendo anche di cose a loro raggiungibili, e migliorare il loro ingresso nel nostro mondo.

Abbiamo l'opportunità di dare un contributo concreto, di plasmare l'etica e la tecnica del Radioamatore che verrà, e non ci mancano di certo le competenze: non sprechiamola.

Buon lavoro.

 * Presidente dell'ARI



La radiografia del Radioamatore


Analisi condotta su un campione di 123 individui interessati ai corsi per Radioamatore in una stessa regione italiana, anno 2022. Si osservi la distribuzione normale della curva con valore medio a 46,5 anni. Interessante la presenza di un numero rilevante di interessati sotto i 30 anni (12%) mentre il 28,5% è comunque sotto 40 anni. Il 53% degli interessati ha tra i 40 e i 60 anni.

Meno del 15% di questi è transitato per le nostre Sezioni prima di conoscerci online: la maggior parte del bacino di futuri OM/YL, probabilmente, non conosce l'esistenza della nostra Associazione.