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PostHeaderIcon DX e Spedizioni

PostHeaderIcon L'affascinante, spettacolare Navassa DXpedition story

Tra i tanti "difetti" che abbiamo a RadioRivista, ce n'è uno di cui andiamo piuttosto orgogliosi. Cerchiamo di fare giornalismo radiantistico, non chiaroveggenza.

Pertanto, queste righe saranno giocate a carte scoperte: come già spiegato nell'introduzione allo spazio DX di questo numero, nel momento in cui leggerete la rivista, la spedizione sarà iniziata (o saremo nell'imminenza dei primi QSO, visto che K1N è fissata per Febbraio, con una durata di quindici giorni), ma - a causa dei tempi tecnici di lavorazione - scriviamo quando il team sta ancora completando i bagagli alla volta dei Caraibi. Quindi, non ci produrremo in un'improbabile quanto altisonante serie di ipotesi a scatola chiusa sull'andamento della spedizione, ma crediamo più utile offrirvi un "viaggio nel tempo", alla ricerca delle ragioni per cui Navassa è diventata la "most wanted entity" dell'intero DXCC.

Riteniamo possiate apprezzarlo, come modo per incuriosirvi di più, se K1N non sarà ancora iniziata quando leggerete, o come ulteriore gratificazione, se avrete già completato il QSO.

 

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tratto da RadioRivista 2/15 pagg. 17-20

 

PostHeaderIcon TY1AA, ovvero la spedizione dei record inaspettati!

Quando abbiamo considerato una DXpedition in Benin mai avremmo pensato a risultati tanto soddisfacenti.

Numeri davvero interessanti sotto tutti i punti di vista: per noi dei veri record!

Ma andiamo con ordine. Tutto ha avuto inizio, come sempre capita, durante una delle tante discussioni tra i membri dell'Italian DXpedition Team avvenuta nel corso di una cena conviviale sulle colline dell'Oltrepo pavese. Alcuni di noi si erano scettici per la scelta di questo country perché ritenuto poco interessante e già particolarmente sfruttato dal punto di vista radioamatoriale.

Le analisi che avevamo pazientemente raccolto dimostravano il contrario, anche se, nelle liste più popolari, il country non compare sicuramente tra i primi cento della classifica.

 

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tratto da RadioRivista 1/15 pagg. 21-24

 

PostHeaderIcon 5R8M, un dream team e una spiaggia d'antenne

Quando il Boeing 767 tocca la pista di Nosy Be sono le 7:30 del mattino.

Eccoci arrivati dopo undici ore di viaggio, insaccati in un aereo tra sedili scomodi e cibo scadente. Scendiamo con sollievo per venire subito catturati da trenta gradi di caldo umido. 5R8M comincia.

L'aeroporto di Nosy Be è minimalista, vestigia coloniali riportate al gusto di oggi con poca spesa. Ci sottoponiamo alle formalità del visto. In un certo senso una buona polizia in uniforme Anni Sessanta, organizzata secondo un rituale ben oliato, che impone un labirinto amministrativo per ottenere il prezioso timbro. I nostri bagagli sono gettati sull'unico tapis roulant. Partecipiamo al rituale dell'uscita controllata dagli addetti alla dogana che vogliono verificare ogni bagaglio minuziosamente. Qualche piccola mancia ci fa uscire dall'impasse. Intanto sono già due ore che siamo atterrati. Saliamo su un pulmino soddisfatti ma anche piuttosto stanchi. Ci vorrà un'ora per coprire i venti chilometri che ci separano dalla destinazione finale. La strada, che a tratti diventa una pista, consente soltanto una velocità limitata. Il pulmino zigzaga tra buche e colonie di volatili da cortile.

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tratto da RadioRivista 1/15 pagg. 16-20

 

PostHeaderIcon Ducie la Volpe e la Banda dei Segugi, il bel sogno di 10 anni fa

ALLE 6 e tre quarti del 19 Febbraio 2008, mentre mi godevo gli ultimi scampoli di sonno del giusto, mia moglie piombò in camera come un ciclone: «c'è Ducie che arriva a palla in 80 fonia», annunciò, «si passa subito, datti una mossa».

Ora, mettetevi nei miei panni. Non è questione di sfiducia preconcetta, ma avendo come antenna poco più di un filo per la biancheria, nutrivo qualche ragionevole dubbio che ad arrivare "a palla" fosse davvero VP6DX.

Commisi l'errore di esternare scetticismo («chissà chi avrai ascoltato»), ma ritenni tuttavia saggio assecondare madame, che andava sempre più rassomigliando alla faccina di Skype che diventa tutta rossa e poi esplode. Era proprio Ducie, arrivava a pallissima, lavorava europei a mitraglia e lo si fiocinava al primo colpo con 100 watt. E' il mio ricordo indelebile di quella che rimane - e non sono il solo a pensarlo - una delle migliori spedizioni DX in senso assoluto.

 

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tratto da RadioRivista 10/18 pagg. 22-23

 

 

PostHeaderIcon "3Y0Z? Un fallimento di proporzioni epiche"

A DARE il giudizio impietoso del titolo non sono io, bensì Ralph Fedor (K0IR), che dell'attesissima ed altrettanto disastrosa DXpedition a Bouvet è stato uno degli organizzatori. E' appena il caso di accennare che K0IR non è un pivellino alle prime armi, avendo partecipato - come team member e/o team leader - a numerose spedizioni entrate negli annali del DX. Per limitarci a quelle in ambito subantartico, ricordiamo VK0IR (Heard Island, 1997), VP8ORK (South Orkney Islands, 2011) e FT5ZM (Amsterdam Island, 2014), nonché le due "accoppiate" South Sandwich &-South Georgia (VP8SSI & VP8CBA nel 1992 e VP8THU & VP8GEO nel 2002) e le due spedizioni a Pietro I (3Y0PI nel 1994 e 3Y0X nel 2006).

 

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tratto da RadioRivista 7-8/18 pagg. 28-30

 
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