Notice
  • Direttiva EU e-Privacy

    Questo portale utilizza i cookie per offrirti le migliori risorse tecnologiche disponibili. Continuando a visitarci senza modificare le tue impostazioni accetti implicitamente di ricevere tutti i cookies. Diversamente, puoi modificare le tue preferenze agendo direttamente sulle impostazioni del software di navigazione impiegato.

    Documentazione Direttiva e-Privacy

PostHeaderIcon DX e Spedizioni

PostHeaderIcon TY1AA, ovvero la spedizione dei record inaspettati!

Quando abbiamo considerato una DXpedition in Benin mai avremmo pensato a risultati tanto soddisfacenti.

Numeri davvero interessanti sotto tutti i punti di vista: per noi dei veri record!

Ma andiamo con ordine. Tutto ha avuto inizio, come sempre capita, durante una delle tante discussioni tra i membri dell'Italian DXpedition Team avvenuta nel corso di una cena conviviale sulle colline dell'Oltrepo pavese. Alcuni di noi si erano scettici per la scelta di questo country perché ritenuto poco interessante e già particolarmente sfruttato dal punto di vista radioamatoriale.

Le analisi che avevamo pazientemente raccolto dimostravano il contrario, anche se, nelle liste più popolari, il country non compare sicuramente tra i primi cento della classifica.

 

Leggi l'articolo completo in PDF
tratto da RadioRivista 1/15 pagg. 21-24

 

PostHeaderIcon 5R8M, un dream team e una spiaggia d'antenne

Quando il Boeing 767 tocca la pista di Nosy Be sono le 7:30 del mattino.

Eccoci arrivati dopo undici ore di viaggio, insaccati in un aereo tra sedili scomodi e cibo scadente. Scendiamo con sollievo per venire subito catturati da trenta gradi di caldo umido. 5R8M comincia.

L'aeroporto di Nosy Be è minimalista, vestigia coloniali riportate al gusto di oggi con poca spesa. Ci sottoponiamo alle formalità del visto. In un certo senso una buona polizia in uniforme Anni Sessanta, organizzata secondo un rituale ben oliato, che impone un labirinto amministrativo per ottenere il prezioso timbro. I nostri bagagli sono gettati sull'unico tapis roulant. Partecipiamo al rituale dell'uscita controllata dagli addetti alla dogana che vogliono verificare ogni bagaglio minuziosamente. Qualche piccola mancia ci fa uscire dall'impasse. Intanto sono già due ore che siamo atterrati. Saliamo su un pulmino soddisfatti ma anche piuttosto stanchi. Ci vorrà un'ora per coprire i venti chilometri che ci separano dalla destinazione finale. La strada, che a tratti diventa una pista, consente soltanto una velocità limitata. Il pulmino zigzaga tra buche e colonie di volatili da cortile.

Leggi l'articolo in PDF
tratto da RadioRivista 1/15 pagg. 16-20