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PostHeaderIcon L'Editoriale di dicembre 2023

Abbiate fiducia nei sogni

Mauro Pregliasco, I1JQJ


Uno fra i compiti più ingrati, se non il più ingrato in assoluto, che spettano al Segretario Generale è comunicare ai Soci le nuove quote stabilite dal Consiglio Direttivo. Come si suol dire, è uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo.  L'aumento della quota associativa, nella misura suggerita dai dati a disposizione, è sempre una decisione ostica ed imbarazzante, che procura disagio agli Amministratori. D'altra parte, bisogna sempre avere a mente che chiudere un esercizio in perdita potrebbe comportare una non approvazione del bilancio, con il conseguente blocco delle attività.



Pochi mesi dopo l'insediamento, l'attuale CDN - a norma di Statuto - dovette stabilire le quote sociali. Venne evidenziato sin da subito che i dati a disposizione richiedevano un ritocco della quota associativa. In quel momento, i calcoli suggerivano di portare la quota a 85,00 euro, come risulta dagli atti. Con una decisione coraggiosa si ritenne di rimandare l'aumento, lasciando le quote invariate e scommettendo sulle capacità di gestione degli Amministratori. Si effettuarono costanti verifiche dei conti, limitando le spese alle attività prettamente istituzionali.


Le proiezioni di chiusura del bilancio al 31 dicembre sembrerebbero coronare i nostri sforzi. La chiusura in pareggio, se confermata, sarà stata possibile grazie alla revisione dei contratti (dalle utenze alla connettività, dai servizi alle consulenze), a una ridotta partecipazione agli eventi, alla convocazione dell'Assemblea Generale in modalità telematica, e soprattutto alle quasi 400 nuove iscrizioni. L'insieme di questi risultati, solo alcuni strutturali, ci ha consentito di scongiurare l'aumento ipotizzato a 85,00 euro e ci dovrebbe permettere di guardare al futuro con fiducia.

Dopo una scrupolosa analisi della situazione si è cercato di predisporre una relazione previsionale e programmatica che coniugasse esigenze contrapposte: da una parte la necessità di pianificare l'attività dell'Associazione in modo serio e con obiettivi di ampio respiro, dall'altra l'obbligo di dimensionare tali obiettivi alle reali risorse economiche.


Un futuro di immobilismo porterebbe inevitabilmente ad un assestamento su valori critici per il mantenimento della nostra struttura così come attualmente dimensionata, e difficilmente consentirebbe, nei prossimi anni, di sviluppare le nostre attività. Inoltre, le aspettative dei Soci aumenteranno a un passo più rapido rispetto agli anni passati, perché tale è il ritmo di sviluppo della società derivante dall'affermarsi di tecnologie sempre nuove. Di converso un ritocco delle quote, almeno nella misura dell'inflazione reale, offrirebbe la possibilità di realizzare Progetti che guardano al futuro.

Per ragioni che esulano dalla volontà degli Amministratori, la nostra Associazione non può più ricevere il 5 per mille dell'IRPEF che rappresentava un gettito importante nell'economia associativa. Le robuste economie messe in atto, come mai nel passato, da sole non riescono a compensare questa mancata entrata, nonché gli aumenti generalizzati del periodo post COVID, da cui l'ARI non è stata immune.

Con la decisione di apportare un ritocco contenuto alle quote (euro 3 ad ARI ed euro 1 a CR/Sezioni) si è pertanto voluto ancora una volta puntare sull'Associazione, con la speranza che i Soci concedano la loro fiducia alla luce dei buoni risultati conseguiti nel 2023.

Il CDN ha ritenuto di dover proseguire con le attività già intraprese, in quanto lo sviluppo degli investimenti è la chiave indispensabile per alimentare e rendere plausibile la speranza del futuro attraverso la progressiva riqualificazione dell'Associazione, dei servizi ai Soci e, più in generale, dell'intera macchina associativa.

Gli obiettivi del prossimo anno sono ambiziosi, ma crediamo siano alla nostra portata se avremo l'appoggio del corpo sociale: un nuovo programma gestionale (l'attuale risale al 2010), l'Assemblea Generale da svolgersi in presenza (l'ultima risale al 2019), il rifacimento del sito web istituzionale, il rafforzamento dei rapporti con i Dirigenti del MIMIT e del Dipartimento della Protezione Civile, le celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Marconi, una maggiore presenza sul territorio. Inoltre, sono da prevedere accantonamenti per il Referendum (2025), per la partecipazione di una Delegazione ARI alle celebrazioni dei 100 anni della IARU (2025), nonché per le celebrazioni dei 100 anni dell'ARI (2027).

Questo CDN, a dimostrazione della concreta volontà di investire sul futuro, ha già stabilito di far pagare la quota ridotta dei Soci Juniores - riservata da Statuto ai soli minorenni - anche a tutti i Soci ARI e ARI Radio Club under 25: la differenza sarà coperta direttamente dall'Associazione.

Fra le Associazioni dell'Unione Europea, l'ARI richiede la quota sociale più bassa a parità di servizi offerti. Per esempio, le quote sociali di DARC (Germania), ÖVSV (Austria) e URE (Spagna) superano i 100 euro. Inoltre, l'ARI è l'unica associazione a versare parte della quota alle Sezioni. Tutto ciò è possibile perché gli Amministratori non percepiscono né gettoni, né compensi.

Il nostro cammino insieme deve essere un viaggio di crescita, connessione e realizzazione.

Le sfide che incontreremo potranno sembrare insormontabili, ma è proprio attraverso queste sfide che la nostra Associazione ha saputo crescere ed affermarsi.

La nostra determinazione e la nostra dedizione ci hanno permesso di superare molte avversità nel passato, e non c'è motivo per cui non possiamo farlo ancora.

Continuando a camminare insieme, possiamo costruire un futuro ancora più luminoso, realizzando i nostri sogni e obiettivi.

*Segretario Generale dell'ARI