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PostHeaderIcon Le raccomandazioni CEPT 61-01 e 61-02

Grazie, grazie e ancora grazie a tutti i lettori da parte della Redazione di RR per i molti messaggi di apprezzamento che giungono sia per la "nuova" Rivista, sia, in particolare, per la Rubrica curata dal "nostro" IZ2FME, l'Avvocato Michele Carlone, impegnato ad affrontare le molteplici implicazioni giuridiche e legali che in cui l'attività radiantistica può trovarsi coinvolta. Continuate a scrivere alla Redazione o direttamente a Michele sottoponendogli i vostri quesiti, o semplicemente, per avere delucidazioni su argomenti "spinosi" o sui quali ritenete opportuno che il nostro Avvocato possa indagare.

Buoni DX e 73 dalla Redazione.

Ed eccoci all'argomento della puntata di questo mese:


Domanda: "Carissimo IZ2FME, Ti ricordi di me? Ti avevo contattato un paio d'anni fa per il mio problema con l'Amministratore del Condominio dove abito quando mi trovo qui in Italia e finalmente anche grazie ai Tuoi suggerimenti tutto si è risolto (magari Ti invio una separata e-mail per i dettagli). Vengo subito, invece, al mio "nuovo" problema; come già sai, io ho sposato Behira, una ragazza di Gerusalemme che ho conosciuto durante uno stage ai tempi dell'Università (anche Lei è radioamatrice ma … "non praticante", hi); per motivi di lavoro, ci siamo trasferiti in Australia, ma io faccio la spola avanti e indietro con l'Italia, dove ho ancora i parenti. Ovviamente, almeno un paio di volte all'anno, specie nel mese di settembre (per la festa dello Yom Kippur) e ad aprile (per la Pasqua Ebraica), ci trasferiamo in vacanza per qualche giorno dai miei suoceri, in Israele. L'anno scorso all'aeroporto di Tel Aviv uno "zelante" ispettore di polizia mi ha creato non pochi problemi perché avevo con me il mio Yaesu 817, che volevo utilizzare durante la mia breve permanenza nella Città Santa ed inoltre perché sosteneva che la mia licenza italiana di OM non sarebbe stata valida nello Stato di Israele e dunque "perché portarsi dietro una radio HF"?. Premetto che avevo con me una fotocopia del mio certificato d'esame italiano HAREC (io naturalmente sono titolare di nominativo IK…). In Australia – invece - non ho ancora montato la stazione fissa ma … se volessi farlo? Dovrei sostenere ex novo l'esame in quel Paese o potrei utilizzare il mio call-sign italiano? E se sì, a quali condizioni? Grazie per i chiarimenti che saprai darmi, avrai capito che, in questa materia, ho le idee un po' confuse (ritieniti naturalmente invitato anche con la famiglia se avrai occasione di passare dalle parti di Sidney).

Carissimi 73 e a presto!

Maurizio


Risposta: "Carissimo, certo che mi ricordo e mi fa piacere che Tu abbia risolto la questione condominiale… "autoctona". Per quanto riguarda, invece, il tema "internazionale" che ora mi sottoponi, dobbiamo fare qualche breve premessa. Avrai certamente sentito parlare delle raccomandazioni Cept T/R 61-01 e 61-02; iniziamo col dire che le convenzioni internazionali sono né più, né meno degli accordi (id est: dei contratti) fra due o più Stati, o fra soggetti internazionali, con i quali le parti assumono obblighi e parallelamente riconoscono dei diritti, determinando norme di condotta giuridicamente vincolanti fra gli Stati, appunto e, "per caduta", anche rispetto ai cittadini degli stessi Paesi contraenti (si parla anche di trattati internazionali, vere e proprie "fonti del Diritto"). Ebbene, il 26 giugno 1959 alcuni Paesi europei, a mezzo (appunto) di una convenzione internazionale stipulata in Francia, costituirono la Cept, acronimo per indicare la Conferenza Europea delle Amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni; il compito della Cept è e rimane tutt'ora - essenzialmente - quello di coordinare ed uniformare, per quanto possibile, le procedure, le tecniche e l'organizzazione in ambito europeo (ma non solo, ved. infra) degli standard di telecomunicazione e dei servizi postali: fra le attività di cui si occupa la Cept rientrano - naturalmente - anche i servizi radioamatoriali; possono (ma non devono necessariamente) essere membri della Cept le Amministrazioni delle Poste e delle Comunicazioni dei paesi Europei che sono anche membri dell'Unione Postale Universale (Upu) o degli Stati membri dell'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT). Nel 1988 la Cept ha, inoltre, costituito l'Etsi (European Telecommunications Standards Institute) per meglio occuparsi del raggiungimento di alcuni specifici obiettivi di standardizzazione. Attualmente fanno parte della CEPT ben 46 Stati Europei: Albania, Andorra, Austria, Azerbaijan, Belgio, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca (Isole Faroe e Groellandia comprese), Estonia, Finlandia (Isole Aland comprese), Francia (e quindi anche: Corsica, Guadalupe, Guyana, isola di Martinique, St. Bartholomew, St. Pierre/Miquelon, St. Martin, Isola della Riunione, Mayotte, Antartica francese, Polinesia francese e Clipperton, Nuova Caledonia e Wallis & Futuna), Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Monaco, Montenegro, Olanda, Macedonia, Norvegia (Isole Svalbard comprese), Polonia, Portogallo (e quindi anche Isole Azzorre e Madeira), Romania, San Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Regno Unito (Inghilterra, Isola di Man, Jersey, Scozia, Guernsey Gallese e Nord Irlanda) e Stato del Vaticano. Dal 18 marzo 2022 sono stati sospesi dallo status di membri Cept la Confederazione Russa e la Bielorussia. Lo strumento tipicamente utilizzato fra i membri Cept per normare le proprie attività è la raccomandazione. Una delle prime cose che ci insegnavano all'Università al corso di Diritto internazionale (materia in cui peraltro, tanti anni fa, mi sono laureato con una tesi sul diritto dei conflitti armati) è che le raccomandazioni non possiedono una vera e propria "forza giuridica vincolante", essendo mere manifestazioni di desiderata che invitano, ma non obbligano, i destinatari ad uniformarsi alle loro previsioni. Sono i singoli Stati Cept, infatti, che decidono in piena autonomia se recepire o meno, in tutto o in parte, gli articolati normativi delle raccomandazioni, a seconda delle loro specifiche esigenze del Diritto interno (giusto per fare un esempio: se vai a San Marino, potrai utilizzare il Tuo nominativo italiano - ad es. T 7 / IK… - ma esclusivamente su frequenze VHF e superiori: per le HF dovrai chiedere all'Organo Governativo di quel Paese e sperare di ottenere la relativa autorizzazione). Tornando alle raccomandazioni Cept T/R 61-01 e 61-02, la prima di esse fu adottata nel lontano 1985, così consentendo ai radioamatori dei paesi Cept di operare durante brevi visite in altri Paesi Cept senza ottenere una licenza temporanea individuale dal Paese Cept visitato; essa fu poi "rivisitata" nel 1992, consentendo anche a Paesi non Cept (a certe ben determinate condizioni) di aderire alle sue previsioni; da ultimo, nel 2016 furono assunte ulteriori integrazioni, consentendo a qualsiasi Ente non Cept che desideri aderire al quadro della Raccomandazione T/R 61-01 di dichiarare in una "Dichiarazione di conformità" (Soc) quali classi di licenze amatoriali nazionali soddisfino i requisiti dettagliati nell'Allegato 6 della stessa Raccomandazione Cept T/R 61-02 (nel mese di giungo 2022 sono state approvate altre modifiche su cui non ci dilunghiamo): la "logica" sottesa a questo sforzo di standardizzazione procedimentale, è che - ad esempio - un radioamatore italiano dotato di patente Cept possa operare per brevi periodi di tempo (solitamente 3 mesi al massimo, ma ciò dipende dallo Sato "ospitante") in Lettonia, a condizione che entrambi gli Stati abbiano previsto nel programma d'esame "ministeriale" determinati argomenti ritenuti basilari e comuni a tutti i Paesi Cept (diversamente, non vi sarebbe una vera e propria sostanziale condizione di "reciprocità"). La raccomandazione Cept T/R 61-01 è stata recepita anche da alcuni Paesi non Cept ed in particolare, dal Canada, da Curacao, dalle Isole Antille Olandesi, dalla Nuova Zelanda, dal Perù, dal Sud Africa, dagli Stati Uniti e… anche dall'Australia e dallo Stato di Israele. Ciò significa, Maurizio, che l'ispettore di frontiera all'aeroporto di Tel Aviv non avrebbe potuto impedirTi di operare in Israele utilizzando (per il breve periodo di vacanza durante la festa dello Yom Kippur o di Pasqua) il Tuo call-sign italiano, a patto però che Tu avessi con Te non una semplice fotocopia della Tua patente Cept, ma l'originale del documento, ovvero una copia autentica (non v'è la necessità di una traduzione in lingua straniera, perché - come è noto - i documenti Cept riportano ogni previsione scritta in italiano, inglese, francese e tedesco): avresti dunque potuto richiedere immediatamente l'intervento del Consolato o dell'Ambasciata per dirimere il diverbio. Attenzione però che le norme Cept T/R 61-01 consentono di usare il Tuo nominativo "d'origine" (italiano), ma non è automatica la possibilità di ritenere lecita la detenzione dei Tuoi apparati radioamatoriali all'interno del Paese ospitante, pur Cept o aderente-Cept che sia (come abbiamo visto essere appunto l'Australia): infatti, la raccomandazione precisa - testualmente - che "… this Recommendation bears no relation to the import and export of amateur radio equipment, which is subject only to relevant customs regulations…". Dunque, per quanto riguarda l'ingresso in quel Paese con il Tuo "fidato" 817, è sempre bene portarsi dietro nei nostri viaggi all'estero la documentazione (sempre in originale) che attesti la proprietà della radio, come scontrini fiscali o fatture (questo per evitare, specie in uscita, spiacevoli sorprese … "doganali!) e dichiarare sempre tutte le apparecchiature alla frontiera in ingresso (è comunque buona cosa informarsi sempre prima della partenza presso l'Ambasciata, perché vi sono casi in cui vi possono essere restrizioni specifiche al possesso di apparecchiature elettroniche dovute – ad esempio - ad esigenze di sicurezza). Quanto alle modalità operative ed alle norme da osservare - nel Tuo caso in Israele - mentre si opera la stazione di radioamatore, la raccomandazione Cept in esame precisa che dietro espressa richiesta da parte delle Autorità del luogo, il titolare deve presentare il suo documento Cept agli organi di controllo; egli deve necessariamente rispettare le disposizioni del Regolamento radio Itu, della raccomandazione in esame, nonché "… le normative in vigore nel Paese visitato. Inoltre, devono essere rispettate eventuali restrizioni relative a condizioni nazionali e locali di natura tecnica o riguardanti le Autorità pubbliche. Particolare attenzione merita la differenza nell'assegnazione delle frequenze ai servizi radioamatoriali nelle tre Regioni Itu…". E' opportuno anche ricordare che - quando si trasmette nel Paese visitato - il titolare della licenza "… deve utilizzare il proprio nominativo nazionale preceduto dal prefisso del nominativo del Paese visitato come indicato nell'allegato 2 e nell'allegato 4" della raccomandazione Cept (nel Tuo caso: 4X/IK…, oppure 4Z/IK…). Diverso è il discorso per quanto riguarda i Tuoi soggiorni non temporanei ma … (tendenzialmente) stabili quando sei a Sidney, in Australia, dove (se non ho inteso male) risiedi abitualmente; in quel Paese Tu puoi decidere di ottenere la "conversione" del Tuo nominativo italiano Cept in un nominativo Cept australiano, così divenendo un radioamatore … "stanziale" a tutti gli effetti, in base alle previsioni della raccomandazione Cept T/R 61-02. Questa più recente raccomandazione venne approvata nel 1990 ed ha lo scopo, appunto, di consentire alle Amministrazioni Cept di rilasciare un certificato di esame armonizzato per radioamatori (c.d. "certificato Harec", acronico che sta per "Harmonized Amateur Radio Examination Certificate"). Il documento Harec comprova il superamento di un esame di radioamatore conforme al programma d'esame Harec, così pervenendo - anche in questo caso - alla standardizzazione procedimentale e sostanziale cui più volte ho fatto cenno; questa raccomandazione è stata aggiornata nel 1994, cosicché anche agli Stati non Cept è data la facoltà di partecipare a questo sistema; infine, nel 2001 è stata introdotta una seconda revisione al documento, riducendo i requisiti per l'esame rx e tx in cw da 12 parole al minuto a 5 parole al minuto e nel 2003 (ohimé, scrivo da ciwudoppista), si è deciso di abolire il requisito dell'esame in telegrafia. I Paesi non Cept che sinora hanno aderito a questo sistema di standardizzazione, recependo nei loro ordinamenti interni la raccomandazione Cept T/R 61-02 sono: l'Australia, Curacao, Hong Kong, Israele, il Giappone, la Nuova Zelanda ed il Sud Africa. E' curioso, peraltro, constatare come il Giappone e lo Stato di Hong Kong abbiano recepito questa raccomandazione ma non anche la precedente T/R 61-01: ciò significa che se fai un viaggio in quei Paesi non puoi operare "a spot" (per brevi periodi) con la Tua autorizzazione Cept italiana, ma se Ti trasferisci in pianta stabile laggiù, hai diritto alla conversione del nominativo IK… in un call-sign "nativo" J… o VRA/VRZ. Da ultimo, ma non per ultimo, ricordiamo che i procedimenti amministrativi per il rilascio dell'autorizzazione Cept/Harec soggiacciono alle prassi dei singoli Ispettorati del Ministero; di solito (così ad esempio per l'Ispettorato Lombardia), specie a seguito dell'entrata in vigore del D.M. 1 marzo 2021, tutti gli attestati di Autorizzazione Generale vengono rilasciati esclusivamente in forma elettronica e firmati digitalmente; per tale ragione, le correlative istanze di rilascio devono essere presentate utilizzando esclusivamente gli appositi modelli "Alpha" pubblicati sul sito web del Ministero e devono essere trasmesse a mezzo di e-mail e/o pec. Naturalmente, al fine dell'ottenimento dell'Attestato di Autorizzazione Generale necessario per poter operare anche all'estero "… si dovrà compilare anche la pag. 2 del mod. ALPHA applicandovi la relativa marca da bollo…" (https://ispettorati.mise.gov.it/images/ispettorati/lombardia/radioamatori/Attestato.pdf. Spero di esserTi stato d'aiuto e allora … ci vediamo a Sidney, promesso.

73 de Michele, IZ2FME