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PostHeaderIcon L'Editoriale di luglio/agosto

Quantità e/o qualità

Alberto Zagni, I2KBD

Ogni mese il nostro Segretario Generale condivide con tutto il CDN un foglio Excel con l’andamento delle iscrizioni, suddivise nelle varie categorie. Ormai da tre anni si evidenzia un aumento di circa il 2,5% annuo, che significa che in tre anni si sono aggiunti quasi mille soci. Bene, bravi, pacche sulle spalle da parte di tutti i Consiglieri, anche perché questo risultato è in netta controtendenza rispetto a quello registrato da molte associazioni consorelle, dove il numero dei soci è in costante decremento.

Evidentemente alcune strategie di azione del CDN – come il grosso impegno di organizzazione dei corsi per la preparazione agli esami, il rinnovato rapporto con il MIMIT che ha generato importanti concessioni, la migliorata veste editoriale di RadioRivista – e più in generale il rinnovato spirito di collaborazione a tutti i livelli associativi hanno riavvicinato ad ARI tanti colleghi che prima non erano interessati o peggio si erano allontanati.

Tutto questo ci riempie di orgoglio, sapendo che un’associazione più grande ha più risorse per nuovi progetti e più rappresentanza.

Ma siamo sicuri che questo sia l’obbiettivo principale di tutti noi, sia di chi gestisce ARI, che di ogni singolo socio a qualsiasi livello di coinvolgimento? In altre parole, contano solo i numeri, cioè la quantità piuttosto che la qualità?

La nostra attività ha mille sfaccettature e ognuno di noi trova l’ambito che più lo realizza, dalle HF alle microonde, dalle antenne ai satelliti, dalle attivazioni DX ai contest, dai modi digitali al CW, è un mondo di opportunità diverse dato che, come si sente dire, l’importante è divertirsi.

Questo è vero, ma ricordiamoci che siamo l’Associazione dei Radioamatori Italiani e che le nostre attività dovrebbero essere nello spirito che da Marconi in avanti si è cercato di mantenere immutato. Ricerca, sperimentazione, innovazione e curiosità dovrebbero essere l’ispirazione delle nostre attività, lasciando ad altri le raccolte delle figurine, le risse da condominio e i collegamenti fatti ad uso telefono cellulare.

Se si sta perdendo il famoso “ham spirit” che dovrebbe ispirare tutti noi soci ARI, la colpa è di tutti: del CDN, che dovrebbe essere il depositario di questo modo di essere, ma anche di tutti i soci che dovrebbero esserne l’esempio vivente, specialmente nei confronti delle nuove generazioni e delle nuove leve di radioamatori.

Il mio invito è a lavorare tutti insieme per avere magari un socio in meno, ma un socio che abbia voglia di collaborare, scrivere una paginetta per RadioRivista, rendersi disponibile ad aiutare gli altri, a condividere la sua esperienza con i nuovi arrivati, magari con il saldatore in mano e un bel tasto verticale… 

*Direttore di RadioRivista