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PostHeaderIcon L'Editoriale di gennaio 2020

FT8, come dire: confusi ma felici
Gabriele Villa, I2VGW


Mi dispiace ma mi tocca fare outing. Anzi il mio, nostro outing, è già piuttosto pubblico, sta nel log dell’ennesima DXpedition cui ho partecipato recentemente, nelle Comores. Mi sono dovuto arrendere alla volontà dei tanti. E i tanti, amici miei, siete voi. Voi che avete preso questa “cotta” per l’FT8, voi che giustamente lo avete preteso e letteralmente ad ogni nostra uscita e segnale “saccheggiato” nei vari slot di banda. Voi che alla fine siete stati accontentati. Con la sola consolazione, da parte mia di avervi fatto felici. Ha vinto la maggioranza e i numeri della DXped di D68CCC parlano chiaro: 62.832 Qsos totali di cui 11.141 in FT8 pari al 17,7 per cento del totale e solo 1.229, pari al 2 per cento del totale in RTTY.



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PostHeaderIcon L'Editoriale di dicembre 2019

Decisioni che non si prendono a cuor leggero
Il Consiglio Direttivo Nazionale


Era il 17 ottobre 2003 quando il Consiglio Direttivo dell’ARI composto da Alberti (I1ANP), Ambrosi (I2MQP), Manenti (IS0RUH), Marino (IT9ZGY), Ortona (I1BYH), Sabbadini (I2SG), Sanna (I0SNY) e Simoncini (IV3FSG) deliberava di portare la quota sociale a 72,00 euro. Nel frattempo molti di quei Consiglieri sono mancati, gli altri non si interessano più alla vita associativa e l’ARI ha avuto sei diversi Presidenti. L’Associazione ha dovuto traslocare di Sede e dei dipendenti che allora lavoravano in Segreteria Generale è rimasta solo un’impiegata. Nel 2004 spedire una lettera prioritaria costava 0,60 euro, oggi 2,80 euro; un litro di benzina 1,047 euro e oggi 1,579 euro.

Sono trascorsi sedici anni senza che venisse aumentata la quota associativa, anche se il coefficiente di rivalutazione ISTAT per il periodo 2003-19 è 24%. Questo “miracolo” è stato reso possibile solo grazie a rigidi contenimenti dei costi e, negli ultimi anni, ricorrendo agli accantonamenti.



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PostHeaderIcon L'Editoriale di novembre 2019

Piccole, importanti informazioni
di Vincenzo Favata, IT9IZY


Questo editoriale ha (avrebbe) lo scopo di aiutare lo scrivente e tutto il CDN a far funzionare l’ARI con maggiore speditezza. Occorre tener presente che generalmente all’inizio di ogni anno, precisamente nei primi due/tre mesi, arrivano in sede a Milano

oltre 12.000 richieste di rinnovo delle quote sociali ed un quantitativo notevole di e-mail contenenti istanze collegate alla verifica dei pagamenti delle quote. I versamenti delle quote sociali si concentrano nei primi tre mesi dell’anno e vengono aggiornati, di norma, entro un mese dall’arrivo.

Il tempo di risposta alle varie richieste che pervengono agli uffici in questi mesi non è celere come negli altri periodi dell’anno, stante che i dipendenti sono prevalentemente dedicati alla registrazione dei rinnovi.

La registrazione dei nuovi soci e dei rinnovi ha una particolare priorità ed  è oltremodo importante per l’Associazione, posto che l’aggiornamento tempestivo degli elenchi dei soci consente l’invio corretto di RadioRivista agli aventi diritto in regola con il pagamento degli oneri sociali.

A tal proposito appare utile far presente anche che le spedizioni degli arretrati della rivista a coloro cui spettano saranno oggetto di particolare attenzione al duplice fine: ridurre e al contempo velocizzare la spedizione delle copie.



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PostHeaderIcon L'Editoriale di ottobre 2019

Il nostro Speciale inno all'applicazione
Gabriele Villa, I2VGW


Applicazione. Oggi questo termine è spesso sulle nostre labbra, è vero. Ma, a senso unico: si scarica un'applicazione, si testa un'applicazione, si vota un'applicazione. A senso unico perché questo vocabolo sembra oramai solo strettamente connesso al mondo dei software e, in particolare, a quello dello smartphone che tutti teniamo in tasca. E invece. Invece, no. Se andiamo, per esempio, indietro di qualche anno ecco che tornano alla mente altri refrain legati alla parola applicazione. Ve la ricordate la frase che i genitori si sentivano dire spesso dai professori quando chiedevano una valutazione dei loro figli a scuola? Spesso il ritornello era: "Ha le capacità ma non si applica" O ancora: "Dovrebbe applicarsi di più e allora forse arriviamo alla sufficienza".



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PostHeaderIcon L'Editoriale di settembre 2019

Nel segno della continuità
di Vincenzo Favata, IT9IZY


Nella qualità di nuovo Presidente dell’ARI desidero rivolgere un caloroso ringraziamento ai nuovi membri del CDN e a tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia nella mia persona. La carica insignita mi gratifica sul piano personale pur nella consapevolezza che gli oneri derivanti saranno gravosi; sarà necessario un utilizzo oculato delle risorse disponibili per una gestione efficiente e responsabile dell’Associazione.
Nell’assumere la Presidenza della nostra Associazione non posso non ricordare che nel corso del recente servizio reso ho avuto il piacere di approfondire le conoscenze di molti soci, si sono consolidate amicizie e non è mai mancata la stima di tutti i Consiglieri nazionali, dei Sindaci Nazionali e del Presidente Gabriele Villa I2VGW che ha retto,  con diligenza non comune, l’Associazione dopo la prematura scomparsa di Mario Ambrosi I2MQP.

Nell’adempimento delle mie funzioni saranno (perdonatemi la citazione frutto dei miei studi classici) “favoriti i molti invece che i pochi” per assicurare una gestione sociale uguale per tutti; al contempo, però “non saranno ignorati i meriti e le eccellenze”.

Ringrazio anche i Consiglieri del precedente CDN  e ritengo utile precisare che è sotto gli occhi di tutti il lavoro trasparente che è stato fatto negli ultimi anni per mantenere l’Associazione agli attuali livelli nei rapporti con le Istituzioni Pubbliche.

Il radiantismo odierno non è paragonabile a quello di trent’anni addietro, che possiamo ricordare senza tema di smentita come pieno d’entusiasmo e progetti  innovativi.

A prescindere dall’attuale crisi economica, che costringe i potenziali soci anche a tener conto del costo - seppur modesto - della quota sociale, la tecnologia attuale è talmente avanzata e si sviluppa  costantemente in tempi brevissimi, tali da rendere quasi sempre già superata la nostra attività sperimentale.

Nonostante le superiori problematiche, grazie all’impegno di tutti ed alla professionalità e competenza specifica di molti, il numero dei nostri soci si è mantenuto invariato, a differenza delle nostre consorelle europee che registrano un'emorragia sociale costante.

Oggi possiamo dare atto che al nostro interno v’è un miglior rapporto tra il centro e le periferie, frutto dello sforzo profuso per privilegiare e favorire una maggior autonomia regionale nei campi d’interesse, scelti negli ambiti periferici di riferimento.

Concludo questo mio primo editoriale da Presidente con l’augurio di mantenere e migliorare,  con il sostegno di tuti gli Organi sociali, i livelli raggiunti dalla nostra Associazione.

Vincenzo Favata, IT9IZY
Presidente ARI

 
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