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PostHeaderIcon Le Raccomandazioni CEPT T/R 61-01 e 02


Raccomandazioni CEPT, queste sconosciute. Cerchiamo di fare luce sulla materia. Cominciamo col dire che le Raccomandazioni CEPT sono due, classificate con la sigla CEPT T/R 61-01 e CEPT T/R 61-02.

CEPT T/R 61-01

La T/R 61-01 fu approvata nel 1985 e rese possibile per i Radioamatori degli Stati sottoscrittori operare per breve tempo da altri Stati aderenti senza chiedere licenze temporanee. Nel 1992 fu rivista per rendere possibile anche a Stati non-CEPT, cioè non europei, l’adesione a questo sistema semplificato a vantaggio dei loro Radioamatori e dei Radioamatori CEPT per reciprocità. Nel 2003 vi fu una ulteriore revisione nel quale fu preso atto della WRC-03 concernente l’articolo 25 della ITU Radio Regulations. In sostanza si prese atto dell’abolizione della prova di CW e il numero delle classi di licenza fu ridotto da due ad uno.

Quindi, tradotto in soldoni, significa che per un Radioamatore Italiano all’estero, se si trova in un Paese CEPT oppure in un Paese extraeuropeo che ha aderito alla Raccomandazione T/R 61-01, è possibile operare senza particolari obblighi burocratici per un tempo non lungo (dipende dalle varie amministrazioni, ma in media è di 3 mesi).

Questo è reso possibile dall’introduzione della Licenza CEPT, che può essere inclusa nella propria licenza nazionale come accadeva anche da noi col famoso timbro CEPT, oppure mediante uno speciale documento redatto nella lingua dell’autorità emettitrice e in inglese, francese e tedesco.

Naturalmente chi si reca in un Paese straniero deve conoscere leggi e regolamenti di quel Paese, comprese eventuali differenze nelle frequenze utilizzabili.

Quando si trasmette da un altro Paese bisogna anteporre al proprio nominativo il prefisso del Paese dal quale si trasmette, separato da una barra “/” in telegrafia o modi digitali, oppure dalla parola stroke in fonia.

La Tabella 1 contenuta nella Raccomandazione riporta i Paesi CEPT con il prefisso da utilizzare e la denominazione della Licenza Nazionale equivalente alla Licenza CEPT. C’è da dire che nella maggior parte dei casi oggi la licenza è una sola.

Però non tutte le amministrazioni aderenti hanno eliminato la prova di CW per cui in qualche caso per avere la licenza A, o comunque il grado più elevato, occorre dimostrare la competenza in CW (in che modo però la Raccomandazione non lo dice). E’ ad esempio il caso dell’Estonia. Comunque sia, la situazione è in continua evoluzione e c’è da sperare che le varie legislazioni si armonizzino in senso più liberale possibile.

Quali sono i Paesi CEPT? In pratica sono quasi tutti i Paesi europei, Russia inclusa, e le dipendenze extraeuropee dei Paesi del vecchio continente. Sono esclusi Bielorussia, Moldavia, Malta, San Marino, Gibilterra, Andorra e il Vaticano. I prefissi da utilizzare sono in massima parte quelli standard, con alcune eccezioni: dal Portogallo si deve usare il prefisso CT7, dalle Azzorre CT8, e da Madera CT9. Dalla Federazione Russa il prefisso RA e qui diventa problematico capire se uno sia nella Russia Europea o Asiatica, o a Kaliningrad. Dall’Inghilterra si deve usare il prefisso M, dalla Scozia MM, dal Galles MW, dall’Isola di Man MD, da Jersey MJ, da Guernsey MU e dall’Irlanda del Nord MI. Non è previsto l’uso della call-area, ad eccezione dell’Estonia in cui si deve obbligatoriamente aggiungere (da ES0 a ES8, a seconda della Contea da cui si trasmette).

Come si è detto, anche alcuni Stati non CEPT hanno aderito a questa Raccomandazione. Essi sono:

Australia, Bonaire, Canada, Curaçao, Israele, Nuova Zelanda, Perù, Saba & St. Eustatius, St. Maarten, Sudafrica e U.S.A. con tutte le dipendenze. Nel caso degli Stati Uniti il prefisso da utilizzare è la W seguito dal numero di call-area, esempio W5 per il Texas, W2 per New York, W6 per la California, e così via, mentre per l’Alaska è KL7, per le Hawaii è KH6. Dalle dipendenze U.S.A. si useranno i prefissi inizianti con la K: KP4 per Porto Rico, KH8 per le Samoa Americane, e così via.

CEPT T/R 61-02

Questa seconda Raccomandazione, pubblicata nel 1990, rende possibile per le varie Amministrazioni CEPT rilasciare il Certificato HAREC, che significa Harmonized Amateur Radio Examination Certificate. In pratica è un documento, redatto nella lingua del Paese emettitore ed inoltre in inglese, francese e tedesco, che comprova il superamento dell’esame di Radio Operatore. Il certificato HAREC in parole povere sancisce l’armonizzazione delle Licenze nei vari Paesi aderenti, anche e soprattutto riguardo alle materie oggetto d’esame. Il certificato HAREC rende possibile l’emissione di una Licenza ad un Radioamatore che si trovi a stare in un Paese che non è il proprio per un tempo superiore a quello regolamentato dalla CEPT T/R 61-01. Il certificato HAREC inoltre facilita l’ottenimento della Licenza di Radioamatore nel proprio Paese quando la si è ottenuta in un altro Paese aderente. Nel 1994 vi fu una revisione della Raccomandazione per rendere possibile la partecipazione a questo sistema anche ai Paesi non-CEPT, ossia non europei, analogamente a quanto accaduto con la T/R 61-01. Nel 2001 fu abbassato il requisito per la trasmissione e ricezione CW da 12 parole al minuto a 5 parole al minuto. Nel 2003 fu definitivamente abolito il requisito riguardante i segnali Morse. Purtroppo bisogna dire che non tutte le Amministrazioni dei Paesi CEPT o non CEPT che hanno aderito alla T/R 61-01 hanno aderito alla T/R 61-02, e quindi non hanno istituito il certificato HAREC, un esempio sono gli Stati Uniti.

La Raccomandazione contiene in appendice le materie che devono essere conosciute dai candidati per sostenere l’esame per Licenza di Radioamatore, realizzando come si è detto una omogeneità tra le Licenze dei Paesi aderenti.

Pier Luigi Anzini, IK2UVR
HF Award Manager
E-mail: ik2uvr(at)ari.it