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PostHeaderIcon L'Editoriale di marzo 2020

Tanto è stato fatto, molto è da fare
di Vincenzo Favata, IT9IZY

Vincenzo Favata, Presidente ARI

Mi accingo a scrivere questo editoriale consapevole che in prossimità dell’assemblea ordinaria, indetta annualmente per l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo, appare utile fornire ai lettori informazioni aggiornate in ordine alle attività associative, con particolare riferimento a quelle che hanno comportato una spesa significativa, così come riportata sui bilanci.

Iniziamo dalla disamina, per sommi capi, delle voci di spesa più onerose per l’Associazione: il personale, il funzionamento degli uffici, il servizio qsl, RadioRivista e gli altri servizi forniti ai soci. Per il personale, di concerto con il Segretario Generale, sono state operate opportune riduzioni delle ore lavorative che non hanno intaccato l’efficienza delle prestazioni rese; anche per il Bureau è stata posta in essere un'attenta valutazione delle spese postali con le opportune possibili riduzioni; per RadioRivista sono state, grazie alla sagacia del Direttore, operate opportune riduzioni delle spese che hanno comportato il mantenimento dello standard qualitativo ed un buon risparmio, ulteriori tagli specifici sono stati effettuati senza nocumento per l’Associazione. Peraltro, nell’ottica del miglior andamento associativo e del contenimento dei costi, le riunioni del CDN in sede sono state notevolmente ridotte ed è stata utilizzata la videoconferenza Skype con più frequenza rispetto al passato; ciò ha consentito l’eliminazione delle trasferte e l’utilizzo delle ore serali, che hanno reso possibili riunioni più frequenti e non collegate al disimpegno delle attività lavorative personali di ognuno dei Consiglieri.



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PostHeaderIcon L'Editoriale di aprile 2020

Marconi "Star", aprile è il suo mese
Gabriele Villa, I2VGW


Sarò un entusiasta di natura ma continuo ad esser fermamente convinto che siano dei “ragazzi” in gamba. E mi piace immaginare che un tale Guglielmo Marconi sia orgoglioso di quanto fanno. Avevo già dedicato loro un editoriale qualche tempo fa e così, visto che sembra l’altro ieri ma il tempo è passato, la gente si dimentica e il loro lavoro continua, con ancor più impegno e dedizione, anch’io mi ripeto con questo mio nuovo scritto perché tutti abbiano ben presente che cosa significhino impegno e dedizione. E, soprattutto, tenacia. Già, tenacia, perché i “ragazzi” del CSMI, il Coordinamento delle stazioni marconiane ce la mettono proprio tutta in ciò che fanno. Per chi si fosse messo all’ascolto solo adesso faccio un breve riassunto delle puntate precedenti. Tutto prese avvio nei primi mesi del 2014, quando Roberto IS0JMA cominciò, con un lavoro da certosino, a porre le basi del suo ambizioso quanto difficile progetto. Prese a contattare Sezioni ARI, Team e Gruppi,  legati o vicini alle varie stazioni e/o località marconiane italiane, stilando un primo censimento, tenendo conto delle loro peculiarità, delle iniziative da queste avviate, dei progetti commemorativi e delle attivazioni in essere o in divenire.


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PostHeaderIcon L'Editoriale di febbraio 2020

Fenomenologia di un'Associazione
Mauro Pregliasco, I1JQJ


Il processo d’invecchiamento della nostra Associazione, cioè l’aumento della componente anziana nel Corpo Sociale, è un fenomeno che incide sulla vita delle nostre Sezioni. Dipende essenzialmente da due fattori: il primo è di natura strutturale, ed è direttamente connesso al calo demografico nel nostro Paese; il secondo è diretta conseguenza del progresso tecnologico, che rende la radio sempre meno interessante per i giovani.

Il grafico sottostante, predisposto dalla Segreteria Generale, fotografa quanto molti avevano intuito, anche se forse non in termini così allarmanti.

In statistica la moda di un insieme di numeri è il valore che compare con maggior frequenza; nel nostro caso è costituita dai Soci 58enni. L’intervallo che comprende il maggior numero di Soci va da 54 a 63 anni. È in quest’ottica che va letto e interpretato il processo di invecchiamento strutturale dell’ARI.

La domanda che gli Amministratori si pongono è: “Dobbiamo impegnare le nostre risorse verso i giovani, nel tentativo di portare nuova linfa vitale all’Associazione, oppure dobbiamo orientarci ad offrire servizi modulati per l’età dei nostri attuali Soci?”. La risposta, per il Consiglio Direttivo, è scontata. Da un lato è ragionevole ipotizzare uno scenario drammatico se non investiamo sulle nuove leve, dall’altro dobbiamo assicurare la massima attenzione ai nostri Soci. In buona sostanza è necessario muoversi in entrambe le direzioni, bilanciando con intelligenza le forze a disposizione. Infatti, se non si interviene prontamente, la curva gaussiana del grafico tenderà a spostarsi inesorabilmente verso destra.


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PostHeaderIcon L'Editoriale di gennaio 2020

FT8, come dire: confusi ma felici
Gabriele Villa, I2VGW


Mi dispiace ma mi tocca fare outing. Anzi il mio, nostro outing, è già piuttosto pubblico, sta nel log dell’ennesima DXpedition cui ho partecipato recentemente, nelle Comores. Mi sono dovuto arrendere alla volontà dei tanti. E i tanti, amici miei, siete voi. Voi che avete preso questa “cotta” per l’FT8, voi che giustamente lo avete preteso e letteralmente ad ogni nostra uscita e segnale “saccheggiato” nei vari slot di banda. Voi che alla fine siete stati accontentati. Con la sola consolazione, da parte mia di avervi fatto felici. Ha vinto la maggioranza e i numeri della DXped di D68CCC parlano chiaro: 62.832 Qsos totali di cui 11.141 in FT8 pari al 17,7 per cento del totale e solo 1.229, pari al 2 per cento del totale in RTTY.



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PostHeaderIcon L'Editoriale di dicembre 2019

Decisioni che non si prendono a cuor leggero
Il Consiglio Direttivo Nazionale


Era il 17 ottobre 2003 quando il Consiglio Direttivo dell’ARI composto da Alberti (I1ANP), Ambrosi (I2MQP), Manenti (IS0RUH), Marino (IT9ZGY), Ortona (I1BYH), Sabbadini (I2SG), Sanna (I0SNY) e Simoncini (IV3FSG) deliberava di portare la quota sociale a 72,00 euro. Nel frattempo molti di quei Consiglieri sono mancati, gli altri non si interessano più alla vita associativa e l’ARI ha avuto sei diversi Presidenti. L’Associazione ha dovuto traslocare di Sede e dei dipendenti che allora lavoravano in Segreteria Generale è rimasta solo un’impiegata. Nel 2004 spedire una lettera prioritaria costava 0,60 euro, oggi 2,80 euro; un litro di benzina 1,047 euro e oggi 1,579 euro.

Sono trascorsi sedici anni senza che venisse aumentata la quota associativa, anche se il coefficiente di rivalutazione ISTAT per il periodo 2003-19 è 24%. Questo “miracolo” è stato reso possibile solo grazie a rigidi contenimenti dei costi e, negli ultimi anni, ricorrendo agli accantonamenti.



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