di Mauro Pregliasco, I1JQJ
A cosa serve lo IOTA? O bella, si dirà. Serve per divertirsi, anche se il concetto di "divertimento" va sempre inquadrato nel contesto invero anomalo della nostra passionaccia. Fare CQ da Ponza durante le vacanze è dilettevole, andare su un'isola deserta, sopportare il caldo o il freddo e - in genere - ammazzarsi di fatica per distribuire QSO a destra e a manca è divertimento allo stato puro, per quanto nella percezione comune sia piuttosto una costosa forma di masochismo. In mezzo c'è tutta una serie di sfumature intermedie, che si rispecchiano nell'altro tipo di divertimento: quello che in inglese si chiama "the thrill of the chase", ovvero l'eccitante brivido della caccia, l'emozione che si avverte quando ci fiondiamo su un pile-up per lavorare il new-one.
In senso più generale, però, lo IOTA serve a promuovere l'attività radioamatoriale, ciclicamente data per obsoleta, moribonda, surclassata da Whatsapp e compagnia bella. Nato come programma di nicchia, pensato per chi aveva già tutto e cercava nuove sfide con le quali cimentarsi, nel corso degli anni lo IOTA si è fatto propulsivo. Domandiamoci allora "come sarebbero le nostre bande senza lo IOTA?" Forse un po' più vuote, certamente meno vivaci. Il DXCC rimane il principale motore dell'attività DX, ma è innegabile che il Programma IOTA svolga oggi un ruolo di non secondaria importanza. E, a differenza del DXCC, si avvale dell'apporto della Comunità internazionale nella sua amministrazione.
Finora lo IOTA è stato gestito da un Committee della Radio Society of Great Britain, che -diversamente dalle altre commissioni RSGB - comprendeva anche Membri stranieri.
Se poi consideriamo il management team nella sua accezione più ampia, la componente d'Oltremanica è preponderante rispetto a quella del Regno Unito.
Negli ultimi tempi l'RSGB ha preso atto della necessità di apportare dei cambiamenti, in modo particolare d'investire nello sviluppo delle tecnologie informatiche per traghettare lo IOTA nell'era del "paperless QSLing" (ovvero la "conferma dei QSO senza usare QSL di carta"). La nostra consorella britannica si è anche resa conto che questi cambiamenti possono e devono essere realizzati facendo ricorso alla Comunità IOTA, là dove risiedono conoscenze e competenze specialistiche. A seguito di un accordo con l'RSGB, nei mesi scorsi è dunque nata la Islands on the Air (IOTA) Ltd: da un punto di vista tecnico, è una "private company limited by guarantee without share capital" debitamente iscritta nell'apposito registro della Companies House (Agenzia governativa), a livello pratico è una società senza fini di lucro che amministra e gestisce il Programma IOTA in tutti i suoi aspetti. Nel momento in cui scriviamo (metà Maggio) ne fanno parte Stan Lee (G3XXI), Roger Balister (G3KMA) e Cezar Trifu (VE3LYC), ma è previsto che il Board of Directors si espanda a includere almeno altre quattro persone.
A questa profonda riorganizzazione strutturale che investe la governance dello IOTA si accompagna, come si è detto, il progetto relativo al paperless QSLing. Il team guidato da Johan Willemsen (PA3EXX) ci sta lavorando sopra da alcuni mesi. Si tratta di riscrivere il software IOTA incorporandovi la possibilità di far accreditare i QSO senza avere la QSL, attraverso l'incrocio dei dati contenuti nei log caricati su Club Log.
Avendo preso parte al beta testing, posso dire che va alla grande: quando entrerà in funzione (nei primi mesi del 2017), il sistema avrà un impatto significativo sullo sviluppo dello IOTA.
Non solo per la comodità di farsi accreditare i QSO con pochi click, ma anche per il risparmio in termini di denaro sonante: e mi riferisco tanto ai costi delle QSL via diretta (non tutte le stazioni o spedizioni IOTA usano il Bureau), quanto alle spese postali in cui si incorre per inviare le QSL al Checkpoint e poi farsele restituire. Il nuovo sistema offrirà molte altre nuove funzioni, fra le quali la possibilità di effettuare i pagamenti IOTA via PayPal, l'opzione per gli attivatori di pubblicare articoli e notizie sulle loro spedizioni e una struttura dedicata al "servizio clienti".
Un'altra importante novità è rappresentata dai Friends of IOTA (FOI), cioè gli Amici dello IOTA.
Non si tratta di un organismo con personalità giuridica a se stante, bensì di un gruppo di sostenitori creato all'interno di IOTA Ltd per promuovere le donazioni in favore del Programma. Se negli anni a venire la Comunità IOTA potrà risparmiare un bel po' di soldi, l'implementazione del paperless QSLing con annessi e connessi richiede notevoli investimenti.
Il progetto ha ottenuto il finanziamento dell'RSGB in parte sotto forma di sovvenzione, e in parte sotto forma di prestito (25.000 sterline).
Il primo obiettivo degli Amici dello IOTA sarà dunque di aiutare a estinguere il debito, così da poter procedere a passo più spedito in una serie di altre iniziative (compresa la sponsorizzazione delle spedizioni IOTA particolarmente meritevoli).
Le donazioni possono essere fatte direttamente tramite PayPal all'indirizzo islandsontheair"at"outlook.com, oppure cliccando sul pulsante Donate che si trova nella sezione Friends of IOTA sul sito del Programma.